Buontalenti e l'architettura militare





Bastione (definizione enciclopedia Treccani http://www.treccani.it/ )

Opera fortificata costituita da un terrapieno contenuto entro un perimetro poligonale di grosse muraglie di sostegno, che nel sistema difensivo, detto appunto bastionato, si costruiva a rinforzo e difesa delle cortine, in corrispondenza degli angoli sporgenti di queste; entrato sporadicamente in uso nel sec. 15°, divenne sistematico nelle fortificazioni cinquecentesche e nei secoli successivi, fino a che, con i nuovi tipi di armi da fuoco entrati in uso nel 19° sec., venne gradatamente sostituito da sistemi difensivi diversi.



Il Forte Del Belvedere

Fu realizzato tra il 1590 e il 1595 per volontà
del granduca Ferdinando I de Medici, figlio di Cosimo I.
Il progetto e la realizzazione furono affidati all’architetto Bernardo Buonatalenti, architetto di fiducia di Cosimo I . Al contrario della Fortezza da Basso, aveva in realtà molteplici scopi: proteggere la sede del governo Palazzo Pitti e tutto l’oltrarno e garantire un rifugio per il granduca da eventuali sommosse. La fortezza rappresentava infatti l’ultima tappa del Corridoio Vasariano che collegava Palazzo Pitti a Palazzo Vecchio. 

L’architetto si attenne ai principi teorici della Fortificazione alla Moderna che è un tipo di fortificazione che venne elaborato a partire dal XV secolo, per ovviare al problema posto dallo sviluppo dell'artiglieria.
Lo sviluppo di queste nuove tecniche, che modificava radicalmente il rapporto fra città e contado, influenzò per secoli l'urbanistica e fornì nuovi stimoli ad architetti ed ingegneri. Perfezionò le armi, come i cannoni, e inventò una granata incendiaria.

               


Impianto Urbanistico di Livorno




Nel 1571 i medici diedero inizio alla costruzione di un nuovo porto e nel 1577 affidarono a Bernardo Buontalenti il progetto di rifondazione urbanistica della città, ne risultò una pianta che ricalca le tipiche forme della "città ideale" del Rinascimento: un pentagono quasi regolare circondato dalle acque di un fossato con i lati di circa 600 metri e strade a reticolo (cardo e decumano) prevalentemente ortogonale. Dopo la edificazioni medicee, i Lorena, nuovi granduchi di toscana a partire dal 1737 ampliarono il porto e iniziarono poi la moderna espansione verso est e sud, secondo il piano
regolatore del 1830. 
Semidistrutto dai bombardamenti aerei del 1943, il centro venne riedificato nel rispetto dell’impianto urbanistico originario.





Portoferraio

Il distretto di ferraio fu ceduto dagli appiani per ordine dell’imperatore carlo v ai medici nel 1547 . Portoferraio fu fondata per volere di cosimo I granduca di toscana, da cui la città prese il primo nome, cosmopoli nel 1548, concepita come presidio militare con lo scopo di difendere le coste del granducato e dell’isola d’elba. La città, exclave toscana nel principato di piombino, all’inizio era poco più che un insieme di fortificazioni come tre forti: forte stella, forte falcone la linguella
e la bellissima cinta muraria, i cui resti, ancira in buono stato e resi abitabili coircondando il centro storico di portoferraio resi abitabili coircondando il centro storico di portoferraio. Rimase sotto il controllo del granducato di toscana fino al XVIII secolo. Nel 1814 l’isola fu affidata a Napoleone Bonaparte come sede del suo primo esilio. Napoleone scelse porteoferraio come capoluogo dell’isola. Fu grazie al regno dell’imperatore francese che Portoferraio crebbe di importanza e modernità in maniera esponenziale grazie alle infrastrutture create e alla valorizzazione delle miniere di ferro di Rio Marina. In questo periodo Portoferraio divenne in porto adibito al trasporto del ferro e da ciò deriva il nome attuale. Successivamente Portoferraio tornò sotto il dominio del granducato di toscana fino all’Unità d’Italia nel 1861. Portoferraio conobbe un periodo economicamente stabile grazie alle miniere di ferro fino agli anni ’70 quando entrò in crisi. Velocemente le miniere vennero smantellate ma Portoferraio seppe riciclarsi nell’industria del turismo che ancor oggi rappresenta la principale fonte di ricchezza.



A cura di:
Malvini Giulia, Gacaj Leonard, Bonelli Fabio e Goretti Gianluca.